Teleconsiglio

La Mabilia. Non ricordo un nome più azzeccato per un personaggio, è un nome che suona, un nome che – anche se non sai chi è – subito ti viene in mente come può essere fatta. O fatto, visto che ai tempi dei Legnanesi, non ci si poneva granché il problema di essere corretti o rivendicare di essere scorretti. Il teatro en travesti (come lo dico bene…) di quel gruppo di attori lombardi che andavano ben oltre i confini. Stasera li possiamo rivedere su Retequattro, loro, la ringhiera, la famiglia Colombo, un testo che si chiama “Signori si nasce… e noi”: sentite come suona bene anche questa? In realtà è una citazione di Totò, ovvero la grande comicità all’altro capo d’Italia, per dire come il talento e la bravura e la voglia di essere popolari e piacere al grande pubblico ha unito spesso questo paese, che è molto migliore di come viene spesso dipinto. E succede, soprattutto succedeva una volta, anche grazie al teatro. Sentite come suona bene anche questa parola, teatro….
Perché ho avuto una specie di flash quando ho visto che c’erano i Legnanesi in tv. Di alcuni anni fa – ahimè, forse qualcosa in più di alcuni: ero una giovane studentessa appena arrivata a Milano, alla sera con le amiche si andava in centro e ricordo benissimo, nel teatro all’angolo di Piazza Duomo, l’insegna luminosa, ma che dico luminosa, sfavillante, che annunciava lo spettacolo dei Legnanesi per la sera stessa. Che tempi. Vi dico solo che a quel punto bastava fare pochi passi più in là, imboccare via Manzoni e a un certo punto un altro teatro, un’altra insegna luminosa, e magari la scritta luccicante diceva “Eduardo”…
Va bene, basta nostalgia, lo so anch’io che non bisogna esagerare. Però stasera, ecco, vedendo quei simpatici matti che ti fanno ridere a ogni scena e sanno fare delle espressioni del viso a ogni situazione che tu dici: questi sono perfetti… Ecco, stasera la battaglia con la nostalgia intendo perderla, e anche di parecchio.
 

Lucy Ball