Se stamattina, sabato, avete altro da fare, niente paura. Potete recuperare tutto on demand e soprattutto in chiaro, magari domenica, così come è in chiaro il nostro Top Crime che stamattina (sempre sabato) mi riempie davvero di gioia. In quanto tutta la mattina è occupata dal mio detective preferito degli ultimi anni. Si chiama Bosch, anzi si chiama proprio Hyeronimus Bosch, come il grande pittore: ma lui non dipinge, ovvero dipinge eccome, crea indagini perfette, si espone anche a quell’alone un po’ maledetto, tra virgolette, che gli deriva dal nome. E Top Crime appunto stamattina, riprende la storia dall’inizio con i primi episodi della prima stagione (se vi dovesse, piacere, sappiate che di stagioni ce ne sono 6 e anche una settima e purtroppo ultima in arrivo).
Allora, prima di tutto lui, il detective, che è il fascinoso, quanto quasi normale, Titus Welliver: lo avevo scoperto nelle ultime stagioni di Lost e beh, che dirvi, quei magnetici occhi chiari e sì, anche il fascino del brizzolato, via, non sono cose con cui si fanno i conti facilmente. Ma soprattutto – e vale anche se avete letto i libri bellissimi del grande Michael Connelly – Bosch è un’avventura che viene da lontano, dalla vecchia scuola del giallo americano ed è calata nella Los Angeles di oggi – ah, e poi è girata benissimo, dopo qualche puntata vi sembrerà di conoscere bene Los Angeles anche se non ci siete mai stati, con riprese spettacolose. Infine ci sono gli altri personaggi, uno migliore dell’altro al distretto di Polizia, ti affezioni subito a tutti e vorresti non lasciarli più. Fidatevi, se vi piacciono queste cose.
Ah, e poi un ultimo particolare. La storia è questa: siccome Bosch è un detective davvero speciale, pieno di storie di vita complesse e così via, nella finzione sono arrivati quelli del cinema e gli hanno pagato i diritti delle sue storie di polizia per girarne un film. E lui con quel gruzzoletto si è comprato la casa più spettacolare di Los Angeles, una cosa del tipo in collina, rialzata, tutta vetri, con una vista sulla città meravigliosa, soprattutto di sera. Ecco, il problema è che non so decidermi se guardare Bosch mi piace di più quando lui è impegnato fuori in azioni pericolose oppure quando è tranquillo in casa ad ascoltare il suo amatissimo jazz, anche quello classico, ovviamente….
Allora, prima di tutto lui, il detective, che è il fascinoso, quanto quasi normale, Titus Welliver: lo avevo scoperto nelle ultime stagioni di Lost e beh, che dirvi, quei magnetici occhi chiari e sì, anche il fascino del brizzolato, via, non sono cose con cui si fanno i conti facilmente. Ma soprattutto – e vale anche se avete letto i libri bellissimi del grande Michael Connelly – Bosch è un’avventura che viene da lontano, dalla vecchia scuola del giallo americano ed è calata nella Los Angeles di oggi – ah, e poi è girata benissimo, dopo qualche puntata vi sembrerà di conoscere bene Los Angeles anche se non ci siete mai stati, con riprese spettacolose. Infine ci sono gli altri personaggi, uno migliore dell’altro al distretto di Polizia, ti affezioni subito a tutti e vorresti non lasciarli più. Fidatevi, se vi piacciono queste cose.
Ah, e poi un ultimo particolare. La storia è questa: siccome Bosch è un detective davvero speciale, pieno di storie di vita complesse e così via, nella finzione sono arrivati quelli del cinema e gli hanno pagato i diritti delle sue storie di polizia per girarne un film. E lui con quel gruzzoletto si è comprato la casa più spettacolare di Los Angeles, una cosa del tipo in collina, rialzata, tutta vetri, con una vista sulla città meravigliosa, soprattutto di sera. Ecco, il problema è che non so decidermi se guardare Bosch mi piace di più quando lui è impegnato fuori in azioni pericolose oppure quando è tranquillo in casa ad ascoltare il suo amatissimo jazz, anche quello classico, ovviamente….
Lucy Ball
