Teleconsiglio

Ma quando guardate un film ve lo gustate e basta oppure in contemporanea vi concedete molte riflessioni, pensate a questo o quello, a voi stessi per esempio? Perché lo so, stasera ricadrò in questo dilemma: ho dato una rapida occhiata ai programmi della serata e poi ho smesso subito, avendo trovato quello che cercavo. Ossia su Retequattro una seratona con Gabriele Salvatores e i suoi capolavori, prima Mediterraneo (premio Oscar, ehi, mica una cosa qualsiasi) e poi anche Turné.
Perché parlo di riflessioni? Perché lo so, me lo sento, siamo tutte e tutti un po’ condizionati da quello che si dice: ovvero, se riguardi un film di un’epoca felice (era il 1991, per me felicissima) e ti piace e vorresti rivederlo ancora e che magari non finisse, ecco, questo dipende dal film e dal fatto che te lo stai gustando a dovere oppure dipende dal fatto che stai rimpiangendo quei tempi e in realtà il film è un pretesto per fare il bagno nella nostalgia?
E così stasera ci riprovo, mi metterò idealmente sottobraccio al tenente Montini e andrò in Grecia, con quel gruppo meraviglioso (Claudio Bisio, Giuseppe Cederna, Antonio Catania – che è uno dei miei preferiti in assoluto – e tutti gli altri) a rivivere quella bellissima storia, scritta alla perfezione e girata anche meglio. Lo so, stiamo quasi per festeggiare i trent’anni da allora – e sono praticamente volati. E quindi so che dopo dieci minuti tornerà il dilemma di cui sopra, e dopo altri dieci minuti si ripresenterà di nuovo, e continuerò con questa cadenza a sentire la vocina che mi chiede: ma non è che stai rimpiangendo quei bei tempi? E io penserò: sì, si, certo, ma tu non ti preoccupare, ci penso io, sono fatti miei, non insistere. E poi ancora così per tutto il film, finché alla fine una risposta non l’avrò trovata ma intanto per due ore mi sarò divertita e commossa e poi commossa e divertita: è un film no? Serve a questo. E per le grandi domande, e le grandi risposte, ci sarà tempo un’altra volta.
 
Lucy Ball