Teleconsiglio

Migliori Anni, sì, ma di quante vite? Della nostra sicuramente, di quella di milioni di altri italiani, pure. Eccolo qui, ve l’avevo promesso, il nostro Renatone, nel senso di Zero, nel senso di quell’immenso eroe pop degli ultimi decenni: stasera su Canale 5 chi si perderà lo speciale del grande ritorno in azione di Renato non sa cosa si perderà. O forse lo sa e ha paura di finire dentro troppa nostalgia o chissà. Ma chi, come me, si metterà fiduciosa al video vivrà una cosa che non è solo televisione e non è solo memoria e non è nemmeno soltanto musica e parole: è più della somma di tutto questo, perché ognuno – parlo di quelli che c’erano già, ovvio – ha il suo Zero preferito, forse anche privato. E allora ci sarà chi lo ricorderà per le trasgressioni degli inizi, chi per il periodo di canzoni irresistibili degli anni d’oro (ogni artista ha un periodo-clou irripetibile, nel quale le canzoni sembrano uscirgli come da una scatola magica, una meglio dell’altra, ognuna destinata a far sì che oggi ce le ricordiamo tutte).
E appunto, ognuno sceglierà il suo Zero di riferimento, ma per quanto mi riguarda lui è soprattutto quello di molte canzoni maestose del periodo di mezzo, tra cui I Migliori Anni rappresenta forse il top dei top. Un tipo semplice? A parte che è una solenne sciocchezza, casomai essere semplici è invece un pregio, caspita, se quella semplicità poi la trasformi in qualcosa di memorabile che verrà cantata negli anni: e con quei titoli di canzoni ci intitoleranno film, trasmissioni tv, ci faranno quasi nuovi proverbi e così via. Avercene, di simile semplicità.
E quindi siamo anche assai curiose, e curiosi, del ritorno in azione, del nuovo disco e così via: e poi finirà come nei concerti (ma vi ricordate quando c’erano i concerti?), nei quali si presenta il repertorio nuovo, magari resti un po’ scombussolato e non sai che pensare, ma aspetti come tutti gli altri la festa, ovvero il momento in cui si ripassa e si rivive la vita. E i suoi Migliori Anni, ovvio.
 

Lucy Ball