Teleconsiglio

No, dico, avete presente quando a Iris (il più bel canale di cinema etc etc) si scatenano e decidono che non ce n’è per nessuno? È una di quelle settimane, e quindi fatto salvo il diritto di ognuno a scoprire altro nei palinsesti, se proprio vi doveste ritrovare smarriti sappiate che per questa settimana c’è Iris. Facciamo solo un (triplo) esempio sulle prime serate. Stasera: Mediterraneo di Gabriele Salvatores, domani La vita è bella di Roberto Benigni, venerdì La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino.
Quiz, cos’hanno in comune questi film e perché sono programmati uno dopo l’altro? Beh, è piuttosto facile: sono tutti film italiani che hanno vinto l’Oscar, in quanto miglior film straniero e nello specifico, appunto, film di casa nostra. Ovvero capolavori assoluti, universamente riconosciuti, che hanno dato gloria e onore al nostro cinema.
Facciamo che per Benigni e Sorrentino sapete già tutto, i più giovani magari avranno una memoria diversa per Mediterraneo che diciamo appartiene più alla mia generazione. Inoltre è il film è quello di stasera e quindi ne approfittiamo…
Che devo dirvi, penso a quel film e mi si apre una valanga di ricordi che non riguardano solo il film in sé (anche quello, certo) ma anche e soprattutto il mondo che girava intorno a quel film, la vita, i primi anni 90 (era il 1991), il fatto che fossimo, ehm, piuttosto giovani: a quel punto sbucò il film perfetto, bello, importante senza essere pesante, divertente e malinconico insieme, un gruppo di attori da ricordarseli tutta la vita (Abatantuono, Cederna, Bigagli, Bisio!), una storia bellissima su un’isola greca in tempo di guerra, risate e lacrime: e un regista, appunto Gabriele Salvatores, all’apice delle possibilità e che svoltava per sempre, coronando una carriera che lo aveva trasformato, come dire, nel vero e proprio regista del tempo che stavamo vivendo.
Quindi in queste sere, volendo, potete dire a chiunque: no, scusa, non posso stare su Zoom stasera, ho un appuntamento da Oscar. E in più, piccola riflessione finale, scorrete questi titoli: diciamo che quelli dell’Academy con il nostro cinema ci hanno sempre azzeccato parecchio.
 

Lucy Ball