Teleconsiglio

Di una cosa sono certa: questa sera, spinta da una curiosità che definirei irrefrenabile, finalmente capirò subito a colpo d’occhio il ruolo dei protagonisti in scena. Sì, perché su Italia torna La Pupa e il Secchione. Cioè, torna ma si chiama anche “E viceversa”, che a occhio dovrebbe significare Pupi e Secchione, giusto?
Beh, comunque sia ho la certezza che a ogni concorrente che vedrò sfilare in scena capirò immediatamente, ma proprio dopo pochi istanti, se è un Pupo o un Secchione, oppure se è una Secchiona o un Pupo.
Come faccio? Beh, questo è un segreto che non posso svelare. Essendo stata fidanzata negli anni con gentiluomini che potevano interpretare sia la parte del Pupo che quella del Secchione (cosa?? Non ci credete? Ma guarda un po’….), insomma, ho una certa esperienza.
Scherzi a parte (a proposito, ma quando torna?), vi dirò che fin dalla prima puntata di molti anni fa ho pensato che questa forma di reality sia tra le più azzeccate di sempre: e per un motivo preciso, perché nasce da un’idea ironica e quindi l’intero programma deve vivere (anche) di ironia. Per i reality seri, anzi seriosi, per i giri di coppie che devono stare sul lato drammatico dell’esistenza, ci sono altri programmi fatti apposta. Invece ricordo molte risate nelle precedenti edizioni: e sapete perché? Appunto perché il tutto nasce da una idea forte che vive di suo e soprattutto a quel punto o la prendi con ironia oppure il programma non riesci a farlo.
Guarda caso, ci sono sempre dei comici di professione a condurre. Prima Paolo Ruffini e ora Andrea Pucci. E appunto, non può essere mica un caso. Ah, poi vi dovrei raccontare di quella volta che ho cercato di entrare nel cast, ma mi hanno lasciata fuori perché non riuscivano a decidere se ero più Pupa o più Secchiona… Ma appunto ve lo racconto un’altra volta.



Lucy Ball