Sarà capitato anche a voi (e guai se vi mettete a cantare…). Avrete letto da qualche parte in questi giorni articoli celebrativi per i 35 anni dei Simpson. Loro, gli omini gialli di Springfield, protagonisti della più clamorosa rivoluzione in forma di cartone animato (allora si chiamavano ancora così) della nostra storia. E come sapete, da quella volta in cui comparvero dal nulla Homer, Bart, Maggie e gli altri, niente è mai stato più come prima. Soprattutto nell’improvvisa scoperta da parte di molti adulti che si potevano vedere cose animate che si muovevano e interagivano e sentirsi al tempo stesso molto alla moda, anzi spettatori di un genere – il cartoon per adulti, ma non solo – che avrebbe sconquassato il settore. Con quella meravigliosa possibilità, poi: siccome si possono immaginare le cose più assurde e a quel punto disegnarle, niente era precluso negli sviluppi delle storie e delle vicende raccontate – mi riferisco anche e soprattutto agli inserti improvvisi che fanno viaggiare nel tempo e nello spazio quelli della gialla famiglia, oppure inserirli in contesti stranissimi e così via. Che ci vuole? Un po’ di fantasia e qualcuno che si metta a disegnare. Certo, se poi sono dei fuoriclasse come Matt Groening, il loro creatore, meglio ancora. E anche la squadra alle sue dipendenze non dev’essere affatto male…
Personalmente, tra i meriti che riconosco ai Simpson c’è anche quello di aver sobillato la concorrenza: se mi chiedono qual è la prima cosa per cui ringrazio i Simpson rispondo, scherzando ma nemmeno troppo: che dopo sono arrivati i Griffin.
Insomma, sapere che anche oggi pomeriggio, su Italia 1, posso dare un’occhiata a qualche episodio irresistibile con Homer e gli altri, mi mette sempre di buon umore. Ah, e subito dopo c’è anche un episodio dei Griffin…
Lucy Ball