Mi concedete, sotto le Feste, uno spazio di purissima nostalgia? E lo so, mi succede spesso, ma del resto la nostra programmazione ha momenti dedicati proprio a questo e ce n’è uno fisso, che chiamo Il Cineclub pomeridiano di Retequattro, che quando decide di essere irresistibile, ci riesce davvero.
E oggi, alle 16.30, sfodera quello che io ricordo, all’epoca, come un capolavoro nel genere commedia – anche un po’ noir – di quelle che a Hollywood, a quei tempi, si producevano con grandissima qualità e attori fantastici.
E quello di oggi è uno dei miei preferiti di sempre, ovvero Walter Matthau – che incredibile personaggio, miei cari... E mica solo lui: c’è anche Tony Curtis, per dire, e per non farci e farvi mancare nulla, ci aggiungo anche la splendida Julie Andrews...
Titolo: E io mi gioco la bambina. È la storia di un gestore di una sala corse, interpretato appunto da Matthau che nell’occasione è soprannominato Tristezza, che un giorno si vede recapitare proprio... una bambina, come pegno di gioco da parte di un giocatore e padre molto sfortunato, e avventato.
Quello che succede da lì in avanti è davvero irresistibile – entra in ballo anche un temuto gangster – ma soprattutto condotto con la maestria applicata a un genere cinematografico per nulla semplice: ma a quei tempi, cosa volete, ci si riusciva spesso e volentieri a essere perfetti...
E oggi, alle 16.30, sfodera quello che io ricordo, all’epoca, come un capolavoro nel genere commedia – anche un po’ noir – di quelle che a Hollywood, a quei tempi, si producevano con grandissima qualità e attori fantastici.
E quello di oggi è uno dei miei preferiti di sempre, ovvero Walter Matthau – che incredibile personaggio, miei cari... E mica solo lui: c’è anche Tony Curtis, per dire, e per non farci e farvi mancare nulla, ci aggiungo anche la splendida Julie Andrews...
Titolo: E io mi gioco la bambina. È la storia di un gestore di una sala corse, interpretato appunto da Matthau che nell’occasione è soprannominato Tristezza, che un giorno si vede recapitare proprio... una bambina, come pegno di gioco da parte di un giocatore e padre molto sfortunato, e avventato.
Quello che succede da lì in avanti è davvero irresistibile – entra in ballo anche un temuto gangster – ma soprattutto condotto con la maestria applicata a un genere cinematografico per nulla semplice: ma a quei tempi, cosa volete, ci si riusciva spesso e volentieri a essere perfetti...
Lucy Ball
